Progetti in corso

1. Analisi dei fluidi biologici per la ricerca di biomarcatori diagnostici precoci

L’obiettivo di questo progetto di diagnosi precoce del tumore al polmone è quello di ideare un test non invasivo, semplice, poco costoso e facilmente diffusibile.
Riconoscere con elevata accuratezza le diverse componenti metaboliche tumorali presenti all’interno dei fluidi biologici permetterebbe di differenziare i pazienti con tumore del polmone dagli individui sani.
L’analisi combinata di respiro, urine e sangue vuole unire e confrontare le singole informazioni ottenute dai fluidi biologici in modo da poter curare la malattia in fase precoce ed aumentare la possibilità di sopravvivenza del paziente.
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2. Chirurgia robotica versus videotoracoscopica nel tumore del polmone in stadio iniziale: trial randomizzato.

Numerosi studi hanno dimostrato che nuove tecniche mini-invasive quali la tecnica robotica e la video-toracoscopia consentono l’exeresi di tumori del polmone garantendo la stessa radicalità oncologica di quella ottenuta con approccio a “cielo aperto”. Gli obiettivi di questo studio sono:
1. Confrontare l’utilizzo del robot o della video-toracoscopia in chirurgia toracica per neoplasia polmonari in stadio iniziale siano simili dal punto di vista oncologico.
2. Confrontare la chirurgia mini-invasività (sia robotica che VATS) in termini di complicanze post-operatorie immediate e tardive.

3. La chirurgia robotica nella malattia N2

La chirurgia mini invasiva – in particolare quella eseguita con l’ausilio del Robot – consente l’asportazione del tumore e dei linfonodi del distretto toracico interessato con una minore invasività chirurgica; questo condiziona un piu’ rapido recupero funzionale del paziente ed un iter post operatorio generalmente piu’ rapido. Negli standard clinici attuali , tuttavia, questo approccio mini-invasivo è riservato a pazienti in stadio precoce, con piccole lesioni e che non siano già stati sottoposti ad un trattamento chemioterapico induttivo per la cura della neoplasia polmonare, in quanto già presente un coinvolgimento linfonodale “ab esordio”.
La Divisione di Chirurgia toracica ha in corso uno studio clinico prospettico nel quale vengono arruolati pazienti con iniziale interessamento linfonodale, già sottoposti a chemioterapia di induzione, e trattati con chirurgia robot assistita; lo scopo peculiare dello studio è di esplorare la possibilità, in un prossimo futuro, di estendere l’indicazione alla chirurgia robotica polmonare – non solo ai pazienti allo stadio iniziale – ma anche a quelli con coinvolgimento linfonodale e già sottoposti a chemioterapia di induzione.

4. Drenaggi a permanenza nel polmone non espandibile

Il versamento pleurico è una frequente complicanza delle neoplasie polmonari in stato avanzato ed è sempre piu’ frequentemente osservato in clinica, a seguito dell’allungamento della sopravvivenza dei pazienti in stadio avanzato, legata alle nuove frontiere della terapia medica. Il nostro studio prospettico a doppio braccio ci ha consentito di comparare due tipi di drenaggio differenti adoperati in caso di polmone non riespandibile, individuando una piu’ precisa indicazione dell’uno o dell’altro in relazione all’aspettativa di vita del paziente ed alla probabilità di successo della procedura di pleurodesi eseguita.

5. Marcatura e monitoraggio delle cellule staminali mesenchimali con RMN 7 Tesla

Appurata l’efficacia delle cellule staminali mesenchimali nel trattamento delle fistole bronco pleuriche, risulta estremamente interessante appurare come tali cellule funzionino, cosa che ad oggi non è completamente nota, in particolare nel microambiente delle vie aeree.
A tal fine, la Divisione di Chirurgia Toracica ha sviluppato uno studio – in collaborazione con la Divisione di Radiologia dell’Istituto Carlo Besta di Milano, per una marcatura di cellule staminali mesenchimali in provetta, volta a tracciare i percorsi e le modificazione che tali cellule eseguono nel corso della loro vita replicativa.

-Rizzo S, Petrella F, Zucca I, Rinaldi E, Barbaglia A, Padelli F, Baggi F, Spaggiari L, Bellomi M, Bruzzone MG. In vitro labelling and detection of mesenchymal stromal cells: a comparison between magnetic resonance imaging of iron-labelled cells and magnetic resonance spectroscopy of fluorine-labelled cells. Eur Radiol Exp. 2017;1(1):6. doi: 10.1186/s41747-017-0010-9. Epub 2017 Jun 29.

Progetti conclusi

1. Test del respiro in pazienti con cancro del polmone

Il Breath Test, rivolto sia a pazienti sia a volontari sani, è un test che analizza il respiro esalato tramite un “naso elettronico” per l’individuazione precoce del cancro al polmone, permette perciò di differenziare pazienti con tumore da individui sani. L’aria espirata contiene, infatti, centinaia di composti organici volatili (VOC), dai quali misurare lo stato biochimico dell’organismo. I risultati ottenuti ad oggi sono molto incoraggianti (81% sensibilità e 91% specificità), rafforzando il potenziale diagnostico di tale metodica. Solo altri sei centri al mondo stanno effettuando questa valutazione: in Italia, Tor Vergata a Roma, negli Stati Uniti, in Olanda, in Cina e in Giappone.

-Gasparri R, Santonico M, Valentini C, Sedda G, Borri A, Petrella F, Maisonneuve P, Pennazza G, D’Amico A, Di Natale C, Paolesse R, Spaggiari L Volatile signature for the early diagnosis of lung cancer. J Breath Res. 2016 Feb 9;10(1):016007. doi: 10.1088/1752-7155/10/1/016007.

2. Valutazione dell’efficacia dell’utilizzo combinato dell’analisi di composti organici volatili (VOCs) e dei microRNA circolanti per la diagnosi precoce del tumore al polmone

Questo progetto di ricerca ha come obiettivo riuscire ad ottenere una diagnosi precoce del tumore del polmone nell’uomo sfruttando l’utilizzo combinato di due approcci innovativi, il Breath Test (o Test del Respiro) da campioni di esalato ed il miR-Test (analisi dei microRNA circolanti) da campioni di sangue. Si tratta di due metodiche non invasive, semplici e poco costose, che hanno mostrato separatamente risultati preliminari più che soddisfacenti. Risultati Breath Test: 81% sensibilità e 91% specificità. Risultati miR-test: accuratezza diagnostica 75%, sensibilità 78% e specificità 75%. Lo studio si prefigge di valutare se l’utilizzo combinato delle due metodiche abbia un effetto sinergico, con conseguente miglioramento della sensibilità combinata. Per questo studio si stanno cercando volontari sani con età compresa tra 50-80 anni, con RX o TAC torace negativa (entro i sei mesi) e senza una storia oncologica negli ultimi 5 anni, disposti a fornire un campione di urina.

3. Riparazione delle vie aeree con cellule staminali mesenchimali

La Divisione di Chirurgia toracica ha sviluppato un modello di fistola bronco – pleurica su grande animale, una delle maggiori complicanze post operatorie che possa verificarsi dopo un intervento resettivo polmonare, ad oggi ancora di difficile trattamento e gravato da una considerevole mortalità. E’ stato dimostrato come l’impiego di cellule staminali (cellule con un intrinseco potenziale di rinnovamento e di differenziazione verso piu’ linee cellulari differenti) – inoculate per via broncoscopica nel sito di fistolizzazione – possa contribuire in maniera determinante alla guarigione della fistola, con percentuali di successo nettamente superiori alle metodiche endoscopiche attualmente in uso.

-Petrella F, Spaggiari L, Acocella F, Barberis M, Bellomi M, Brizzola S, Donghi S, Giardina G, Giordano R, Guarize J, Lazzari L, Montemurro T, Pastano R, Rizzo S, Toffalorio F, Tosoni A, Zanotti M. Airway fistula closure after stem-cell infusion N Engl J Med. 2015 Jan 1;372(1):96-7. doi: 10.1056/NEJMc1411374.
-Petrella F, Toffalorio F, Brizzola S, De Pas TM, Rizzo S, Barberis M, Pelicci P, Spaggiari L, Acocella F. Stem cell transplantation effectively occludes bronchopleural fistula in an animal model Ann Thorac Surg. 2014 Feb;97(2):480-3. doi: 10.1016/j.athoracsur.2013.10.032. Epub 2013 Dec 25

4. Continuous Observation of SMOking Subjects I

Nei tumori in stadio iniziale, un progetto di diagnosi precoce (progetto COSMOS I) ha portato risultati assolutamente di primo piano. Con l’utilizzo della tac spirale senza mezzo di contrasto con la tecnica low dose, circa il 75% dei tumori diagnosticati è in stadio iniziale. Dal momento che i tumori del polmone stadio I se operati in modo radicale e con tecnica corretta hanno una sopravvivenza a 5 anni superiore all’80% (quindi guaribili) , il risultato di questo studio è senza dubbio di estrema importanza. Recentemente uno studio americano randomizzato (tac torace low dose verso radiografia del torace) ha dimostrato che la mortalità per cancro del polmone nel gruppo sottoposto a tac torace si è ridotta del 20%.

– Maisonneuve P, Bagnardi V, Bellomi M, Spaggiari L, Pelosi G, Rampinelli C, Bertolotti R, Rotmensz N, Field JK, Decensi A, Veronesi G. Lung cancer risk prediction to select smokers for screening CT–a model based on the Italian COSMOS trial. Cancer Prev Res (Phila). 2011 Nov;4(11):1778-89. doi: 10.1158/1940-6207.CAPR-11-0026. Epub 2011 Aug 2.

5. Continuous Observation of SMOking Subjects II
COSMOS II è un progetto italiano coordinato da IEO dopo COSMOS I, nato per approfondire e convalidare i risultati dello studio precedente per delineare e diffondere su ampia scala l’anticipazione della diagnosi per la popolazione ad alto rischio di tumore polmonare (fumatori ed ex fumatori).
Si sviluppa grazie alla cooperazione tra più Centri e si tratta dell’evoluzione del primo studio COSMOS e si propone di validare in modo prospettico la “signature” di marcatori molecolari, microRNA, presenti nel siero, e il modello di rischio del tumore polmonare messo a punto grazie al Cosmos, per personalizzare la prevenzione a seconda di caratteristiche di rischio individuali con significativo risparmio in termini economici e di esposizione a radiazioni inutili.

– Montani F, Marzi MJ, Dezi F, Dama E, Carletti RM, Bonizzi G, Bertolotti R, Bellomi M, Rampinelli C, Maisonneuve P, Spaggiari L, Veronesi G, Nicassio F, Di Fiore PP, Bianchi F. miR-Test: a blood test for lung cancer early detection. J Natl Cancer Inst. 2015 Mar 19;107(6):djv063. doi: 10.1093/jnci/djv063. Print 2015 Jun.

6. L’olfatto dei cani per la diagnosi del tumore del polmone

Questo studio si propone di riuscire ad ottenere una diagnosi precoce del tumore del polmone nell’uomo, sfruttando un metodo diagnostico basato sulla capacità olfattiva dei cani, il cui fiuto risulta essere migliore degli strumenti tecnologici nell’individuazione di VOC (composti organici volatili). Il progetto prevede la collaborazione tra i medici della Chirurgia Toracica dello IEO, i Docenti veterinari dell’Università Statale di Milano e l’Equipe Cinotecnica di MDDI di Lodi (Medical Detection Dogs Italy Onlus). Per questo studio si stanno cercando volontari sani con età compresa tra 50-80 anni, con RX o TAC torace negativa (entro i sei mesi) e senza una storia oncologica negli ultimi 5 anni, disposti a fornire un campione di urina.

7. Studio pilota sull’efficacia del test RKIP/fosfo-RKIP per la diagnosi e la prognosi del tumore del polmone

Attualmente non esiste un test rapido, non invasivo ed economico per lo screening del tumori al polmone.  La letteratura scientifica descrive chiaramente l’associazione tra i livelli di espressione della Raf Kinase Inhibitor Protein (RKIP) nella forma nativa e fosforilata (p-RKIP) e la comparsa e progressione di vari tumori. E’ stata recentemente dimostrata una significativa riduzione della quantità urinaria di RKIP e pRKIP in pazienti con carcinoma renale a cellule chiare rispetto a soggetti sani e pazienti con tumori genito-urinari o malattie renali croniche. La ricerca ha inoltre dimostrato una correlazione diretta tra i livelli di espressione tissutali e urinari del biomarcatore aprendo la strada allo sviluppo di nuovi test non invasivi per il monitoraggio dell’escrezione di RKIP/pRKIP al fine di ottenere la diagnosi precoce e la prognosi di questo ed altri tumori. L’obiettivo principale della sperimentazione è la verifica dell’utilità del dosaggio urinario di RKIP e pRKIP come nuovo strumento per la diagnosi precoce del tumore del polmone.

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