Il tumore del polmone rappresenta la neoplasia con il maggior tasso di incidenza e di mortalità nel mondo.

Per il 2018 nella Comunità Europea sono state previste 94500 e 183100 morti rispettivamente di donne e uomini. In Italia il numero di nuovi casi per anno si aggira intorno ai 35-40.000/100.000 abitanti, con un tasso di mortalità di 81/100.000 nei maschi e 12/100.000 nelle donne. L’incidenza aumenta all’aumentare dell’età e alla diagnosi l’età media dei pazienti è 60 anni.

Tra le cause principali dell’insorgenza vi sono l’inquinamento atmosferico e l’esposizione ad agenti tossici di origine industriale, come l’amianto o il catrame, ma soprattutto il fumo di sigaretta. La relazione tra neoplasia polmonare e fumo è ormai dimostrata da ampie casistiche ed è stato stimato che i forti fumatori (più di 30 sigarette/die) abbiano un rischio 60 volte superiore ai non fumatori di sviluppare la malattia. Lo stesso rischio diminuisce in rapporto al numero di anni dalla cessazione del fumo.

Classificazione

I tumori che colpiscono i polmoni comprendono le neoplasie che originano dai tessuti epiteliali che costituiscono i bronchi e il parenchima polmonare. Si distinguono in benigni (come l’amartoma o il papilloma) e maligni (come i carcinomi).

Questi ultimi sono distinti in base all’aspetto al microscopio in due grandi gruppi: i carcinomi a piccole cellule o microcitomi (descritti in inglese come small cell lung cancer SCLC) che rappresentano circa il 20% di tutte le diagnosi e i carcinomi non a piccole cellule (in inglese non small cell lung cancer o NSCLC). I microcitomi rappresentano una forma più aggressiva di tumore, che spesso quando diagnosticato è già diffuso a diverse regioni distanti come il midollo osseo, fegato, al surrene e a livello cerebrale.

I più diffusi sono i carcinomi non a piccole cellule che, in base all’istologia vengono suddivisi in adenocarcinomi (acinare, papillare, carcinoma bronchioloalveolare), squamocellulare o epidermoidale e i carcinomi a grandi cellule. Meno rappresentati ma sempre non a piccole cellule, sono i carcinomi adeno-squamosi , i carcinoidi e gli indifferenziati.

Stadiazione

La stadiazione viene fatta seguendo il sistema internazionale TNM (attualmente è in uso la versione ottava del TNM – 2017), che identifica il tumore primitivo “T”, i linfonodi coinvolti nella malattia “N” e la presenza di metastasi a distanza “M”. Infatti i polmoni non sono solo sede di origine di neoplasie maligne ma possono essere oggetto anche di metastatizzazione da parte di tumori in altre zone corporee. Le metastasi, chiamate anche secondarismi, sono disseminazione a distanza attraverso il circolo sanguigno di cellule cancerose. I tumori che più frequentemente danno metastasi polmonari sono il tumore del colon, tumore renale, il melanoma e il tumore della mammella. Anche lo stesso tumore polmonare che sviluppa metastasi nel polmone controlaterale o in un lobo diverso dal sito di origine viene considerato metastasi.

I sintomi e la scoperta del tumore del polmone

I sintomi più diffusi del tumore al polmone sono strettamente collegati alla regione anatomica e sono: tosse persistente, dispnea, dolore toracico, emissione di sangue dalla bocca dopo un colpo di tosse (emoftoe), alterazione della voce (disfonia). Essendo questi sintomi comuni anche a patologie non oncologiche è difficile la diagnosi differenziale. Questo spiega perché, nella maggioranza dei casi, la diagnosi è casuale dopo l’esecuzione di radiografie o TAC, soprattutto nei soggetti più a rischio come i grandi fumatori.